Gli immigrati che lavorano nel nostro paese svolgono, in maniera per noi conveniente, quei lavori di cui le economie ricche e sviluppate hanno disperatamente bisogno. Tuttavia, la distanza tra chi riceve i benefici e i costi percepiti dalla comunità locale è ancora troppo grande: per questo essi sono vissuti come un fardello e un fattore di disagio. Il volume fornisce un attento resoconto del mercato del lavoro immigrato, mettendo in luce in particolare il ruolo svolto dalle reti etniche nei processi di chiamata, insediamento e inserimento nel mondo del lavoro, per concludere con alcune proposte per una politica più attiva ed efficace (per noi e per loro) nei confronti degli immigrati.

Maurizio Ambrosini La fatica di integrarsi. Immigrati e lavoro in Italia Collana: Contemporanea pp. 216, Euro 11,36 Isbn: 88-15-08278-6 Chi sono, cosa fanno, come si inseriscono gli immigrati che lavorano in Italia: l'altra faccia del pianeta immigrazione. Il calcolo non è facile, ma si stima che oggi lavorino regolarmente in Italia tra 300 e 500.000 immigrati, cui vanno aggiunti altri 2-300.000 lavoratori irregolari. A questa consistente realtà, più silenziosa, invisibile e sconosciuta dell'altra faccia dell'immigrazione, quella connotata dalla marginalità sociale o anche dalla criminalità, che tanto spaventa gli italiani, è dedicato questo libro. Trascurando per un attimo gli atteggiamenti radicalmente ostili di una minoranza di italiani, potremmo definire la posizione degli immigrati che lavorano nel nostro paese come quella di persone desiderate, ma non benvenute. Fanno - in maniera per noi conveniente - quei lavori di cui un'economia ricca e sviluppata come la nostra ha disperatamente bisogno (nel settore dei servizi, nei distretti ecc.) e, tuttavia, la distanza tra chi riceve i benefici (i datori di lavoro, il fisco, le singole famiglie) e i costi percepiti dalla comunità locale è ancora troppo grande, per cui sono vissuti come un male minore. Gli stessi immigrati, per le molte difficoltà della situazione, soffrono di una "identità dislocata": la loro identità di partenza, quella dei paesi di origine, è infatti spesso migliore di quella di arrivo. Stentano quindi a impegnarsi in progetti di lungo termine che consentirebbero loro di integrarsi più facilmente e di avanzare nelle loro carriere lavorative. Il volume fornisce un quadro molto ricco del mercato del lavoro immigrato, mettendo in luce in particolare il ruolo svolto dalle reti etniche nei processi di chiamata, insediamento e inserimento al lavoro, per concludere con alcune proposte per una politica più attiva ed efficiente (per noi e per loro) nei confronti degli immigrati. Maurizio Ambrosini insegna Metodologia della ricerca sociale e Organizzazione e gestione delle risorse umane nell'Università di Genova. Tra le sue precedenti pubblicazioni: "Utili invasori. L'inserimento degli immigrati nel mercato del lavoro italiano" (Angeli, 2000).